Oggi contempliamo il
mistero della comunione dei santi del cielo e della terra e di tutti
i defunti. Noi non siamo soli, ma siamo avvolti da una grande nuvola
di testimoni: con loro formiamo il Corpo di Cristo, con loro siamo
figli di Dio, con loro siamo fatti santi dello Spirito Santo. Gioia
in cielo, esulti la terra!
In Paradiso
innumerevoli santi e tutti i defunti intercedono per noi presso il
Signore, ci accompagnano nel nostro cammino verso il Regno, ci
spingono a tenere fisso lo sguardo su Gesù il Signore, che verrà
nella gloria in mezzo ai suoi santi.
La liturgia di questi
due giorni ci invita a condividere il gioia celeste dei santi, a
gustarne la gioia. I santi non sono una piccola casta di eletti, ma
una folla senza numero, verso la quale la liturgia ci esorta oggi a
levare lo sguardo. In tale moltitudine non vi sono soltanto i santi
ufficialmente riconosciuti, ma i defunti battezzati di ogni epoca e
nazione, che hanno cercato di compiere con amore e fedeltà la
volontà divina. Della gran parte di essi non conosciamo i volti e
nemmeno i nomi, ma con gli occhi della fede li vediamo risplendere,
come astri pieni di gloria, nel firmamento di Dio.
Disponiamoci a
celebrare questi due giorni confessandoci bisognosi della
misericordia di Dio, andando a Messa e meditando questi brani del
Catechismo della Chiesa Cattolica:
957 La comunione con i
santi. « Non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo d'esempio,
ma più ancora perché l'unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia
consolidata dall'esercizio della fraterna carità. Poiché come la
cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più
vicino a Cristo, così la comunione con i santi ci unisce a Cristo,
dal quale, come dalla fonte e dal capo, promana tutta la grazia e
tutta la vita dello stesso popolo di Dio »: 517
« Noi adoriamo Cristo
quale Figlio di Dio, mentre ai martiri siamo giustamente devoti in
quanto discepoli e imitatori del Signore e per la loro suprema
fedeltà verso il loro Re e Maestro; e sia dato anche a noi di farci
loro compagni e condiscepoli ». 518
958 La comunione con i
defunti. « La Chiesa di quelli che sono in cammino, riconoscendo
benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo,
fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una
grande pietà la memoria dei defunti e, poiché "santo e
salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano
assolti dai peccati" (2 Mac 12,46), ha offerto per loro anche i
suoi suffragi ». 519 La nostra preghiera per loro può
non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in
nostro favore.
959 Nell'unica famiglia
di Dio. « Tutti noi che siamo figli di Dio e costituiamo in Cristo
una sola famiglia, mentre comunichiamo tra di noi nella mutua carità
e nell'unica lode della Trinità Santissima, corrispondiamo
all'intima vocazione della Chiesa ». 520
In sintesi
960 La Chiesa è «
comunione dei santi »: questa espressione designa primariamente le «
cose sante » (sancta), e innanzi tutto l'Eucaristia con la quale «
viene rappresentata e prodotta l'unità dei fedeli, che costituiscono
un solo corpo in Cristo ». 521
961 Questo termine
designa anche la comunione delle « persone sante » (sancti) nel
Cristo che è « morto per tutti », in modo che quanto ognuno fa o
soffre in e per Cristo porta frutto per tutti.
962 « Noi crediamo
alla comunione di tutti i fedeli di Cristo, di coloro che sono
pellegrini su questa terra, dei defunti che compiono la loro
purificazione e dei beati del cielo; tutti insieme formano una sola
Chiesa; noi crediamo che in questa comunione l'amore misericordioso
di Dio e dei suoi santi ascolta costantemente le nostre preghiere ».
522
(518) Martyrium sancti
Polycarpi, 17, 3: SC 10bis, 232 (Funk 1, 336).
(519) Concilio Vaticano
II, Cost. dogm. Lumen gentium, 50: AAS 57 (1965) 55.
(520) Concilio Vaticano
II, Cost. dogm. Lumen gentium, 51: AAS 57 (1965) 58.
(521) Concilio Vaticano
II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6.
(522) Paolo VI, Credo
del popolo di Dio, 30: AAS 60 (1968) 445.
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